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Arenaria 2017, Pierluigi Virelli
porta i riti, i canti e le danze tradizionali
sul lungomare di Crotone
di CalabriaCult | 5 Settembre 2017
«Il tamburo? È uno spazio sul quale raccontare le fatiche e le gioie della vita. È stato così nell'iconografia magno-greca, fino ai nostri nonni. Eccentrico nel Marchesato, ossessivo. In dialogo con zampogna, lira e ciaramella nella Calabria grecanica. L'organetto è protagonista nel Reventino: a 4 o a 8 bassi, segue le tipiche danze saltate. Come quelle a cusciantara di Conflenti, recuperate di recente, grazie al racconto degli anziani». Pierluigi Virelli è enciclopedico quanda parla di musica e tradizioni popolari. Attinge direttamente alle ultime fonti viventi, vecchi pastori e contadini che custodiscono saperi antichissimi. Li ha chamati tutti a raccolta, riuniti in una comunità provvisoria, per un festival sulla cultura di matrice orale calabrese: nuove e vecchie generazioni si incontreranno sul lungomare di Crotone che per tre giorni, dall'8 al 10 settembre, metterà da parte aperitivi, musica techno e contesti chillout, per accogliere la nuova edizione dell'Arenaria festival: "granelli di tradizioni locali" che riportano in pista le atmosfere di un tempo. Virelli è il direttore artistico.
I riti delle Calabrie
Laboratori artistici, musicali e di danze tradizionali il pomeriggio, performarmances la sera, anzi feste all'abballu , in cerchio con suonatori e danzatori. E al centro l'immancabile mastru a ballu che guida le danze e forma le coppie. Un'occasione straordinaria per mettere in scena gli antichi riti delle Calabrie («declinata al plurale: la diversità nel corredo musicale e coreutico dimostra che coesistono tante Calabrie»). Pierluigi Virelli, musicista e studioso della musica dei popoli, presidente dell'associazione culturale Innesti, animatore di feste e piazze, ha scelto di dedicare ogni giornata a un'area specifica: si parte dalla Calabria grecanica, poi quella del Marchesato crotonese, infine il Reventino. E altrattante tarantelle e una varietà di canti e strumenti. Un progetto che ha richiesto un'organizzazione complessa, con i coinvolgimento del Comune (in prima linea le assessore alla cultura e alle attività produttive Antonella Consentino e Sabrina Gentile), Join Calabria per la logistica e di Sara Bitonti per la comunicazione.
Virelli in un antico canto di lavoro del Reggino
Giganti, feste abballu e un salotto culturale
Scenderanno a mare pastori e contadini, accompagnati da figli e nipoti. E da Vibo Valentia arriveranno i Giganti della famiglia Luzza di Dasà. Mata e Grifone, due fantocci di tradizione antichissima, sfileranno volteggiando sul lungomare, tra rullante e grancassa, espressioni della bellezza popolare. Fra le danze tradizionali anche u ballu du ciuccio nfocato (una struttura di legno che brilla di fuochi d'artificio) e mosaici, graffiti e murales daranno luce e colore agli angoli più bui del lungomare. Previsti anche tour in bicicletta. Si mangia e si beve locale. E nel “salotto culturale” della Lega Navale, si parlerà di eccellenze e identità locali. Tra gli ospiti gli scrittori Pino Aprile e Francesco Bevilacqua, l'antropologa Patrizia Giancotti, gli imprenditori Massimiliano Capalbo e Stefano Caccavari, il ricercatore etnografico Nino Cannatà, il poeta Daniel Cundari. Partecipa anche l’oncologa Tullia Prantera: l'obiettivo è una raccolta fondi per l'acquisto di attrezzature per il reparto di oncologia dell'ospedale di Crotone.